Fatica, fatica, fatica. Stiamo facendo una gran fatica. Eppure…

Eppure resistiamo, perché è quello che abbiamo imparato a fare nella nostra vita… spesso imparandolo proprio nella nostra vita lavorativa. Nella difficoltà cerchiamo alleati, inventiamo soluzioni nuove, reagiamo spendendo le nostre migliori energie.

Spesso ci buttiamo sul lavoro, perché impegnarsi su questo fronte ci rassicura: ci aiuta a pensare che se abbiamo una occupazione e un reddito, se offriamo questa opportunità anche ad altri, stiamo facendo la nostra parte, e la stiamo facendo anche bene. E allora pensare a come stiamo nella difficoltà coincide col pensare come fare andar bene le cose nell’impresa in cui siamo e di cui ci sentiamo (e siamo) responsabili, ognuno per il suo ruolo.

“Dovremo tutti, anche io, pensare alla cooperativa, aggiungere tempo ed energie a fianco all’ordinario e farci venire idee particolari anche cercando di immaginare dove ci saranno risorse domani e su quali nuovi mercati” ci dice Roberto. (Link all’intervista)

E reagendo sul lavoro diventiamo anche più capaci e forti come persone. Carolina lavora in una cooperativa nata dalla crisi di una impresa, grazie all’investimento e all’impegno dei lavoratori che erano dipendenti e ora sono imprenditori, e ci racconta che: “Queste azioni devo ammettere mi hanno resa più forte, mi hanno dato tanta energia e voglia di fare e unite alla consapevolezza della maturazione che avviene nel processo dall’essere dipendente a diventare imprenditore in qualche modo hanno contribuito ad accrescere la mia autostima.” (Link all’intervista)

Insomma… la cura per la fatica è… più fatica, perché il lavoro è il modo che abbiamo per cambiare il futuro. E forse va anche bene che sia così.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here