Mi sento mancare

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Un articolo urticante. Molto, per chi già non ama la Riforma del Terzo Settore. Questa è la tesi: prendiamo il terzo settore così come lo ha censito l’Istat e passiamolo al setaccio della Riforma del Terzo Settore. Sapete che succede? Una diminuzione drastica del settore, una decimazione. ‘Bene! -diranno gli scettici- E’ la prova che la legge è capace di riconoscere il Terzo Settore vero dai furbetti del circolino!’.

‘Male! -risponderebbero Lori e Zamaro (gli autori)- perché invece pare proprio che sopravvivano a questa selezione le organizzazioni più istituzionalizzate e isomorfiche all’ente locale’.

Volete sapere come va a finire? Leggete QUI. Mettetevi comodi: non è corto, non è accattivante, ma merita tutta la nostra attenzione. Grazie a Sergio Silvotti, storico portavoce del Forum del Terzo Settore della Lombardia, che ce lo ha segnalato.

Greta e il welfare

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Tira una brutta aria, anche dal punto di vista climatico… e il welfare non è al riparo! Matteo Villa insegna all’Università di Pisa, ha una (passata) lunga pratica di cooperazione sociale e sta lavorando da tempo sulle connessioni tra welfare e cambiamento climatico. In questa intervista (una esclusiva di Proposta… il nostro primo prodotto originale!) Villa ci racconta collegamenti inattesi tra due mondi che siamo abituati a pensare poco connessi. E, secondo lui, questa sconnessione del pensiero è un pezzo non trascurabile del problema. L’intervista la trovate QUI, corredata da una ricca bibliografia.

Nessuno è innocente: nemmeno il mutualismo

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La digitalizzazione si colloca su un crinale: da un lato accresce la possibilità di condivisione, dall’altro rischia di marginalizzare chi ha meno accesso (oggettivo o soggettivo) alle tecnologie. In che modo questa sfida interroga la cooperazione? Le riflessioni di Giuseppe Guerini ci accompagnano ad attraversare i confini tra partecipazione e marginalità, democrazia e controllo. Gli articoli sono due: uno più sintetico apparso sul sito di Vita nell’ottobre 2018 che potete scaricare QUI, ed uno molto più articolato pubblicato su Welfare Oggi (novembre 2017) che potete scaricare QUI.

Connettere prospettive tra mutualismo e intelligenza artificiale

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Valeria Negrini ci invita alla lettura di un articolo di Vita (nov 2018) che prende spunto dalla due giorni di Legacoopsociali – Think Tank ‘Connettere prospettive – Interpretare la realtà e immaginare il cambiamento della cooperazione sociale’. Scrive la Presidente Eleonora Vanni ‘Immaginare il cambiamento è un atto creativo. Che può esprimersi come genio solitario o come percorso partecipato. (…) Noi parliamo di scambio mutualistico inteso come scambio in tema di lavoro e welfare. Perché non cominciare ad intenderlo come condivisione di intelligenze, come mutualismo dell’intelligenza?”

Clicca QUI per il link alla pagina di Vita.

Disuguaglianze, è proprio con voi che ce l’abbiamo!

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C’è un libro che forse dovremmo leggere: ‘Le imprese sociali tra mercato e comunità. Percorsi di innovazione per lo sviluppo locale’ di Andrea Bernardoni e Antonio Picciotti (Franco Angeli 2017). Sostiene che, come accaduto negli anni Settanta quando le prime cooperative di solidarietà sociale sono state capaci di interpretare i cambiamenti economici, sociali e culturali che stavano attraversando il Paese, la sfida attuale della cooperazione sociale è quella di fornire risposte innovative alle rapide trasformazioni che stanno interessando l’Italia, in primis il contrasto della diseguaglianza e della povertà. Possiamo leggere una approfondita sintesi apparsa su Secondo Welfare cliccando QUI. Se invece volete leggere il libro potete andare in libreria a ordinarlo (meglio se la libreria è cooperativa, naturalmente). Se siete irriducibilmente pigri o residenti in un’isolata area interna, QUI un link per l’acquisto on line. Ah, naturalmente anche questa lettura è consigliata da Valeria Negrini.

Nel 2050 non esisteranno più le Maldive (e forse anche noi non staremo molto bene)

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Cambiano linguaggio e cornice. Pensiamo al futuro allargando lo sguardo ai macrotrend climatici. Pensiamo al welfare, alle disuguaglianze, alla cooperazione in un contesto che sarà diverso dal presente. Lo facciamo con lo sguardo dissonante de ‘La punta dell’iceberg’ del gruppo Eugenio in Via di Gioia. ‘Completata la globalizzazione diventerà obsoleta anche la memoria. Il futuro sarà chiaro, un’accurata ricerca di mercato: un po’ come essere già morto senza ricordarsi di essere mai nato’.

Nel 2050 saremo tutti vegani

I più fortunati però potranno mangiare gli insetti

Si perchè nel 2050 saremo tantissimi

E tutti un pochino più vecchi

La speranza di vita è cresciuta a tal punto

da non essere un problema la sopravvivenza

Allora bisognerà trovare un modo

Per eludere questa nostra resistenza alla morte

Qualcuno sceglierà le epidemie

Qualcun altro la depressione

Chi la fame, chi il diabete

Chio il tuffo dal balcone.

Quasi tutti i ghiacciai di poli ai confini del mondo saranno sciolti

Nel 2050 non esiteranno più le Maldive Poco importa, andremo in Sardegna a festeggiare le vacanze estive Sommersa l’Olanda, scomparsa Venezia Poco male questo mare così dolce senza sale Diluito così tanto che lo possiamo imbottigliare Lo chiameremo l’oceano globale Amalgamante di tutte le provenienze Colla di ideali in un’unica corrente Che porterà l’asiatico a studiare in Europa a traslocare in Africa Sconfiggere i cowboy e riscoprire l’America Eliminare le differenze di razza, etnia per essere tutti uguali Come i cinesi neri di fronte ai raggi solari

Tutti i ghiacciai ai confini del mondo saranno sciolti Gli animali di tutte le altre specie saranno estinti Tutti I ghiacciai ai confini del mondo saranno sciolti E gli animali di tutte le altre specie saranno estinti

Ma ci saranno le macchine volante! (sì, le macchine volanti) Sfrecceranno ad alta velocità 500, 600 all’ora Le chiameremo turbo libertà per tutti gli stupidi che dicevano “Tutta questa tecnologia vi renderà sciocchi!” Bè non crederanno ai propri occhi!

Case stampate in 3D, depilazione precoce, Niente più peli, congiuntivi, rinoceronti, ingegneri gestionali L’umanità sarà l’unica sopravvissuta ai disastri ambientali Quando tutti i ghiacciai ai confini del mondo saranno sciolti Gli animali di tutte le altre specie saranno estinti

Nel 2050 saremo alieni, cervelli senza mani Non siamo mai riusciti a trovare noi stessi, figuriamoci ad essere umani Evoluti a tal punto da non essere voluti dagli altri Saremo proiettati a tal punto da non avere più bisogno di arti Culture, tradizioni, né libri di storia Completata la globalizzazione diventerà obsoleta anche la memoria Il futuro sarà chiaro, un’accurata ricerca di mercato Un po’ come essere già morto senza ricordarsi di essere mai nato Una cosa strana me ne rendo conto, quasi metafisica Ma col passare degli anni non lasceremo alcuna eredità antecedente alle macchine volanti Ora che lo scibile umano è tutto uscito allo scoperto La testa che spicca fuori dall’acqua non vede il proprio corpo sommerso È la punta dell’iceberg l’iceberg intero, il resto è andato disperso

Connettersi e ibridarsi: il futuro delle cooperative sociali

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Valeria Negrini continua a invitarci seguire il dibattito del Think Tank di Legacoopsociali ‘Connettere Prospettive’. ‘Tecnologia, finanza e concorrenza, sia valoriale che economica. Sono questi i tre fattori che spingono al cambiamento la cooperazione sociale. Ma bisogna stare attenti perché il mondo non ci aspetta’ afferma Mario Calderini, presidente del Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di Commercio di Torino.

QUI il link all’articolo.

L’impresa sociale non ci farà dormire?

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Ancora Negrini ci invita a riflettere su un tema fitto di ambivalente: il modo in cui la cooperazione sociale si misura col tema dell’impresa sociale. Ci spinge alla riflessione un articolo di Flaviano Zandonai e Paolo Venturi apparso su Avvenire qualche tempo fa (ottobre 2017) ma che non ha perso un grammo di attualità e interesse perché ‘Dopo la fase della nascita e quella del consolidamento, le organizzazioni «tra Stato e mercato» si trovano a un bivio: contagiare il mondo di riferimento o implodere’.

QUI il link all’articolo.

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